A seguito della riunione del 21 maggio u.s. tenutasi presso il Masaf nella quale si è discussa una bozza di decreto concernente l’arresto temporaneo obbligatorio per l’anno 2024, Federpesca ha inviato le proprie osservazioni al Ministero, specificando quanto segue:

  • Abbiamo espresso un giudizio positivo rispetto alla proposta formulata dal Governo e dall’Amministrazione che, finalmente, recepisce le richieste del settore di una maggiore flessibilizzazione dell’attività di pesca che, negli ultimi anni, è stata invece mortificata da rigidità spesso incomprensibili, che hanno ridotto al limite i margini di efficienza delle imprese. In questo senso, riteniamo infatti che proseguire nella riduzione delle giornate di pesca e in un conseguente aumento delle “giornate aggiuntive” avrebbe certamente compromesso l’attività dell’intero settore per l’anno in corso, con conseguenze economiche e sociali irreversibili;
  • Tuttavia, riteniamo che un cambio di approccio gestionale così significativo non debba comportare piuttosto rischi di inefficienza economica delle imprese, per effetto di una eventuale chiusura anticipata dell’attività, ad esito di un esaurimento delle giornate di pesca prima della fine dell’anno in corso. A tal proposito, al fine di poter rassicurare le imprese e consentire a tutti di programmare la propria attività, si chiede di conoscere la percentuale di giornate già utilizzate dalle nostre flotte nelle diverse GSA alla data di maggio 2024, nonché di prevedere un monitoraggio mensile del consumo dei plafond a disposizione dei vari segmenti di flotta;
  • Resta inteso che tale cambio di prospettiva andrà valutato anche alla luce del fatto che interverrebbe per gli ultimi 6 mesi dell’anno 2024 e richiederebbe l’avvio di piani di gestione locali che consentano di organizzare l’attività di pesca sulla base di evidenze biologiche ed esigenze imprenditoriali e commerciali diverse nelle varie GSA italiane. A tal fine si auspica l’immediata attivazione di tavoli di confronto, volti alla predisposizione di piani di gestione locali che possano operare a partire dal 2025.

In merito ai periodi di interruzione temporanea obbligatoria continuativa:

  • Prolungamento del fermo dei compartimenti da Trieste ad Ancona fino al 9 settembre per un totale di 6 settimane e non 4;
  • Conferma dei periodi di fermo indicati in tabella, ad eccezione dei compartimenti marittimi da Manfredonia a Bari che chiedono di poter posticipare il fermo dal 16 agosto e fino al 21 settembre ( 5 settimane invece di 4);
  • Possibilità di effettuare il fermo dal 1 al 30 giugno e non dal 1 al 30 ottobre per il Compartimento di Civitavecchia, come successo negli ultimi anni a seguito di evidenti benefici biologici e commerciali.

Per quanto riguarda le misure tecniche, si rappresenta quanto segue:

  • E’ diffusa la preoccupazione di consentire l’attività di pesca nei giorni di sabato e domenica a differenza di quanto sempre avvenuto. A questo proposito, resta inteso che tale opportunità dovrà essere di carattere residuale, in casi eccezionali in cui non è stato possibile svolgere l’attività di pesca nel corso della settimana e comunque sempre nel rispetto di quanto previsto dai CCNL di settore;
  • Per quanto riguarda l’Adriatico, in merito al numero massimo di ore di pesca da svolgere nel corso della settimana, pari a 72, auspichiamo che le stesse possano essere distribuite in 5 giorni e non 4. Tuttavia, alla luce del fatto che la Commissione Europea – in maniera del tutto impropria – ragiona per giorni e non per ore di pesca e che lo sforamento anche di una sola ora rispetto alla mezzanotte viene considerata come un’intera giornata di pesca, è necessario valutare bene come organizzare l’attività al fine di evitare un consumo eccessivo del plafond in tempi brevi. In ogni caso, si ritiene che l’attuale formulazione possa creare confusione, in quanto deve essere chiarito che l’opzione delle 72 ore rappresenta un’opzione di scelta alternativa ai 4 giorni di pesca. Resta inteso, ad esempio, che se un’imbarcazione volesse utilizzare le 72 ore settimanali in 3 giorni, lavorando 24 ore al giorno, potrà continuare a farlo. Pertanto, si propone di di modificare il testo come segue: “Fermo restando quanto previsto dalla vigente normativa in materia di ore di riposo del personale imbarcato, l’esercizio dell’attività di pesca nelle GSA 17 e 18 è effettuato per un massimo di 4 giornate lavorative su base settimanale. E’ consentita l’opzione a ore, nel limite di 72 ore”;
  • I compartimenti da Trieste ad Ancona e da Manfredonia a Bari chiedono inoltre di valutare una riduzione a tre giorni del numero massimo di giornate settimanali nel periodo successivo al fermo, al fine di consentire una graduale ripresa dell’attività e una migliore gestione delle risorse;
  • Tra le altre misure di gestione, si potrebbe valutare un prolungamento del periodo di chiusura della fascia costiere delle 6 miglia in Adriatico già a partire dal 1 luglio.

Leave a Comment