Successo della nuova edizione de “La Notte delle Idee”, organizzata dall’Ambasciata di Francia in Italia il 14 maggio a Roma nella meravigliosa cornice di Palazzo Farnese. Quest’anno interamente dedicata ai mari e agli oceani, ha visto anche l’intervento di Francesca Biondo, direttore di Federpesca. Tra i partecipanti della tavola rotonda “Pesca e Biodiversità” anche Clara Ulrich, coordinatore risorse ittiche all’IFREMER, ed Emilio Riginella, ricercatore presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. Durante il suo intervento, Biondo ha sottolineato le principali sfide del settore della pesca in relazione alla biodiversità del Mediterraneo.


“E ’importante confrontarsi sulle difficoltà che la biodiversità del Mediterraneo sta vivendo – ha spiegato Francesca Biondo – E il settore della pesca è in prima linea. Ci sono diversi fattori che hanno un impatto sulla biodiversità, come la tropicalizzazione del Mediterraneo, che stanno portando a una riduzione importante di alcune specie ittiche, oltre che l’impatto di latri usi antropici del mare. Molto spesso si attribuisce la colpa della difficoltà delle risorse ittiche all’eccessiva pesca, ma sono molti i fattori che contribuiscono alla crisi delle nostre risorse marine. È importante partire da questa consapevolezza per affrontare una gestione più equa
e sostenibile del settore”.


Una gestione che si trova però ostacolata dalla concorrenza sleale di Paesi che non rispettano le stesse normative. “In Europa, i pescatori sono sottoposti a normative rigide, mentre altre flotte della sponda sud del Mediterraneo, che operano senza gli stessi vincoli, possono competere senza le stesse restrizioni. Questo svantaggio competitivo vanifica in parte gli sforzi delle nostre flotte, compromettendo l’efficacia delle politiche di tutela della biodiversità,” ha esposto la direttrice. “C’è un problema a livello europeo: non esistono delle regole a livello internazionale sulla gestione delle risorse ittiche. Questo causa concorrenza sleale”.

“Per questo è essenziale, in termini di biodiversità e sostenibilità, sostenere le imprese per competere sulla qualità e non sulla quantità di prodotto, puntando su sostenibilità e tracciabilità – ha concluso la direttrice di Federpesca – Bisogna spiegare ai consumatori che il prodotto del Mediterraneo costa più del prodotto di importazione perché è un prodotto di qualità e ciascuno può fare qualcosa per sostenere l’economia locale”.

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