Durante il Convegno Progetto Mare, organizzato da Confindustria il 12 maggio 2022 la direttrice generale Francesca Biondo è intervenuta alla tavola Rotonda “Sviluppo della pesca e della filiera ittica”. Rispondendo alle domande di David Parenzo, Francesca Biondo ha ricordato che il valore prodotto dall’economia del mare, la rilevanza socioeconomica e l’indotto creato sono fattori
indispensabili per lo sviluppo del Paese:

“L’attuale crisi internazionale ha posto all’attenzione di tutti il tema dell’autonomia strategica del nostro Paese, nel cui ambito l’autonomia alimentare riveste un ruolo strategico spesso taciuto.
In Europa non si può prescindere dall’approvazione di un piano strategico dell’economia del mare, che indichi le policy necessarie per arrivare al 2050 con un’industria marittima florida, competitiva, verde e digitale. In Italia, per la valorizzazione e la transizione del settore della pesca, occorre avviare una strategia concreta per consentire l’ammodernamento della flotta peschereccia italiana che aiuti a colmare i gap che incidono sul soddisfacimento della domanda interna, sull’ambiente, sul costo delle produzioni, sulla sicurezza del lavoro a bordo e, quindi, sulla competitività e sostenibilità dell’intero sistema. A tal fine sono necessari strumenti di accesso facilitato al credito per investimenti, così come è fondamentale definire misure gestionali condivise tra i Paesi che hanno accesso agli stessi stock ittici, in quanto la regolamentazione unilaterale dello sforzo di pesca si traduce in un dumping ambientale, economico e sociale. Infine, occorre promuovere il prodotto ittico italiano tramite campagne volte a sensibilizzare i consumatori all’acquisto e al consumo di prodotti locali, e mediante l’adozione di adeguati sistemi di tracciabilità e autenticazione degli stessi. Per rendere le imprese competitive non occorre più aumentare la quantità di prodotto pescato ma si deve piuttosto investire sulla su valorizzazione, tracciabilità e consapevolezza dei consumatori. Il futuro della pesca passa necessariamente da una riqualificazione dell’intero comparto – ha concluso Francesca Biondo – una flotta tecnicamente moderna, equipaggi preparati, gestione del settore in termini adeguati al valore della produzione, rispetto e gestione del contesto ambientale, valorizzazione del prodotto”.